Lucio Perone realizzerà un’opera per il luogo simbolo della ricostruzione della storia della ceramica di Montelupo: il pozzo dei lavatoi (vedi note storiche finali).
L’artista ha inteso riprodurre nell’opera il racconto del recupero della storia della ceramica di Montelupo così come narrata nel Museo di Montelupo, riproducendo una figura umana a grandezza naturale nell’intento di recuperare oggetti in ceramica che emergono dal pozzo. L’opera sarà installata direttamente sul pozzo dei lavatoi, e si comporrà di una figura umana in terracotta smaltata e di diversi manufatti (vasi) che copriranno la superficie del pozzo.
Il “pozzo dei lavatoi”: la storia ritrovata.

Nel 1973, demolendo alcuni vecchi lavatoi pubblici per realizzare una piazza, fu scoperta l’imboccatura di un antico pozzo idrico, riempito dopo l’abbandono con gli scarti di lavorazione delle vicine fornaci ceramiche. Lo scavo, avviato in maniera approssimativa dai dipendenti comunali, fu fatto proseguire dalla Soprintendenza Archeologica per la Toscana nel 1975 con metodo scientifico.
Il contenuto del pozzo, ormai noto come “dei lavatoi”, rappresentò una vera rivelazione, in grado di cambiare molte conoscenze apparentemente acquisite sulla storia della ceramica rinascimentale di area fiorentina. Grazie ai reperti qui rinvenuti, infatti, Montelupo si configurava come un centro di produzione di fondamentale importanza, assumendo inaspettatamente la fisionomia di luogo specializzato per la fabbricazione della maiolica, in grado non soltanto di soddisfare le esigenze del mercato di Firenze, ma anche di animare cospicue correnti di esportazione. Dallo scavo del pozzo emergeva dunque un quadro storico di grande interesse, grazie al quale la storia della comunità montelupina poteva essere ricostruita nella sua reale consistenza e nel suo effettivo significato.
Le indagini all’interno di questa grande struttura si sono protratte per lungo tempo, e vanno ormai definitivamente volgendo alla fine: ad esse hanno partecipato nel periodo 1977-2008 numerosi volontari, inquadrati nel Gruppo Archeologico di Montelupo.
Il pozzo fu probabilmente abbandonato all’inizio degli anni ’30 del Trecento, ma la sua colmatura con scarti di fornace iniziò assai più tardi, nel 1420 circa. L’imponente struttura, costruita evidentemente nel corso del Duecento, ha una profondità di oltre 31 metri dal piano di campagna ed un diametro interno di metri 2,20 (metri 2,80 con l’anello esterno in bozze di pietra). Esso fu costruito nell’area sommatale della collina (detta del “castello”), per assicurare alla popolazione, in caso d’assedio, la necessaria riserva idrica.
Le aziende del territorio che realizzano l’opera con Lucio Perone[/fusion_title][fusion_text]