Nell’ultima visita a Montelupo, Ugo La Pietra ha incontrato gli artigiani delle terracotte Corradini e Rinaldi, impegnati nella realizzazione della sua opera insieme a Ivana Antonini e a Salvatore Mirenda. Ecco cosa ci ha raccontato il responsabile della modellazione e cottura della grandi basi pensate per Piazza Vittorio Veneto.

Com’è stato lavorare con Ugo La Pietra?
Sicuramente qualcosa di innovativo, che dà sempre soddisfazione. Come azienda collaboriamo con alcuni designer per quello che riguarda i vasi, ma qui si tratta di una cosa diversa. Per noi è la prima volta.

Ci sono state difficoltà nella lavorazione e, se sì, quali?
Questo lo vedremo alla fine, ma già adesso sappiamo che potremmo avere difficoltà nello spostare oggetti così pesanti. Si tratta di basi di notevoli dimensioni, create a partire da tre modelli. Le abbiamo realizzate a colombino, il sistema più antico, che ci permette di fare solo un tratto al giorno; una volta sciugato, viene fatto un altro tratto. Per realizzare una forma così grande, considerando circa 10 cm al giorno, direi che servono otto giorni, poi si passa a essiccazione e cottura.
Per tornare alla domanda: sì per la nostra parte di lavoro concordata con Ugo La Pietra potranno esserci alcuni problemi da risolvere, ma speriamo comunque il meno possibile.