#collezionemontelupo

Eccoci di nuovo ad esplorare le collezioni di maioliche del museo. Questa volta vorrei richiamare la vostra attenzione su un spetto un po inconsueto, ma affascinante, che riguarda l’organizzazione del lavoro all’interno delle fornaci rinascimentali.

Sul finire del XV secolo Montelupo era divenuto uno dei centri di fabbrica più grandi dell’area del mediterraneo, tant’è che ceramiche provenienti da queste fornaci si trovano in contesti risalenti a quell’epoca in quasi tutto il mondo allora conosciuto. “Cocci” montelupini sono stati rinvenuti anche sulle coste del nuovo mondo  scoperto da Colombo appena pochi anni prima.

Niente avviene per caso, e nemmeno la crescita delle fornaci montelupine si sottrae a questa regola. Le grandi famiglie di mercanti fiorentini, intravedendo nel commercio della maiolica una buona possibilità di guadagno hanno “investito” in questo luogo, e i vasai montelupini, forse stimolati dalle richieste sempre più pressanti dei mercanti, hanno cercato soluzioni che permettessero di trarre dal proprio lavoro un po’ più di guadagno.

I nostri vasai infatti nel periodo a cavallo fra i secoli XV e XVI, svilupparono una grande quantità di motivi decorativi, che si prestavano ad essere realizzate con un motivo di contorno, che una volta acquisita una certa manualità, poteva essere eseguito anche dai “ragazzi di bottega” lasciando al maestro il completamento delle parti più importanti e difficili del pezzo.

Molte delle decorazione, poi, sono realizzate in modo quasi seriale, e ad uno sguardo poco attento possono sembrano il risultati di colori applicati sulle superfici con gesti sempre uguali, in modo da ottenere oggetti uguali, appunto fabbricati in serie.  Se guardiamo bene, vediamo invece che ogni pezzo è un “unicum” dove  c’è sempre un piccolo particolare che distingue un piatto da un altro, un boccale da un altro.

Questa particolarità si ritrova anche in importanti forniture per le istituzioni fiorentini, come per esempio la fornitura di orcioli ed utelli per la spezieria di Santa Maria Novella. Chi avesse la voglia di visitare il museo ospitato a Firenze presso la sede dell’antica spezieria in via della Scala, troverà una serie di contenitori farmaceutici decorati a grottesche, che formano un insieme omogeneo fatto, però di maioliche che si differenziano una dall’altra per tanti particolari decorativi.

Ed ora, TROVATE LE DIFFERENZE!

Alessio Ferrari