Nel Museo della Ceramica è conservata una sorpresa per gli appassionati di iconografia sacra e di vecchie rappresentazioni del paesaggio. Si tratta di una targa maiolicata datata 1691, dominata dall’immagine di Maria Incoronata fra coppia di angeli e il bambino Gesù in braccio, mentre dispensa corone del rosario a due santi domenicani. Questa coppia in piedi è posta ai lati di un vero e proprio skyline della Montelupo del Seicento. Una veduta veramente unica nel suo genere, al momento la più antica rappresentazione su maiolica della città della ceramica fiorentina.
La Madonna del Rosario è quindi a protezione della comunità montelupina, raffigurata su una targa originariamente sistemata sulla Pieve di Sant’Ippolito, su una parete che affiancava la strada che dal paese risaliva la Val di Pesa. Nella straordinaria veduta di Montelupo si riconoscono alcuni capisaldi topografici, come il ponte sull’Arno, il borgo con il Castello e la Prioria di S. Lorenzo, Samminiatello distesa lungo il fiume.
Il culto della Vergine è antico e risale all’epoca dell’istituzione dei domenicani (XIII secolo), i quali ne furono i maggiori propagatori. Alla protezione della Vergine del Rosario fu attribuita l’epocale vittoria della flotta cristiana a Lepanto sui turchi musulmani, nel 1571. A seguito di questo evento, papa Pio V istituì dal 1572 la festa del Santo Rosario, alla prima domenica di ottobre.
La Madonna del Rosario ebbe nei secoli una vasta gamma di raffigurazioni artistiche, di solito seduta in trono con il Bambino in braccio, in atto di mostrare o dare la corona del rosario; la più conosciuta è quella in cui la corona viene data a Santa Caterina da Siena e a San Domenico di Guzman, inginocchiati ai lati del trono. Con la Controriforma, fra Cinque e Seicento, ampio respiro viene dato al culto di Maria, a protezione della famiglia e della comunità in generale. Le targhe maiolicate mostrano immagini sacre a colori che si stagliano su uno sfondo giallo brillante conforme alla sensibilità barocca, prodotti che in questi difficili decenni si immedesimano nella rinnovata fede dell’uomo, indispensabile per superare gli stenti della quotidianità e le sofferenze dovute alla perdita dei cari per via di carestie, guerre e malattie.
E una curiosità affiora proprio dal successo iconografico dell’Incoronata presente sulla targa montelupina, accostabile a una delle più famose immagini devozionali moderne, ossia la Madonna del Rosario di Pompei, festeggiata ad ottobre da una moltitudine di fedeli. Questo culto mariano è nato nella seconda metà dell’Ottocento grazie all’opera di Bartolo Longo: il beato acquistò il dipinto della Madonna a Napoli, poi attribuito alla scuola di Luca Giordano e quindi contemporaneo alla nostra targa maiolicata, per poi affidarlo, per il primo restauro, a un valente pittore di vedute degli scavi archeologici di Pompei.
Alessandro Mandolesi