Serata evento con l’artista Serena Fineschi a conclusione della
sua residenza artistica a Montelupo per i Cantieri Montelupo a cura
di Christian Caliandro.
“La
Primavera dell’Impazienza”, è questo il titolo scelto
dall’artista Serena Fineschi per la sua residenza a Montelupo
Fiorentino, culminata in un workshop (sold out) che ha coinvolto
artisti, artigiani, cittadini, appassionati e curiosi nel fine
settimana fra del 16 e 17 luglio.
“Per quanto ancora saremo così impazienti… per quanto ancora saremo così ansiosi di concretizzare troppo rapidamente i nostri desideri, secondo i tempi e le modalità di un mondo che abbiamo costruito e del quale siamo totalmente prigionieri. Molesti, irritati, insofferenti. Ecco quello che siamo, nel tentativo di raggiungere e controllare i nostri obiettivi.
Pronti a tutto. A modificare e possedere la natura, a offendere ciò e chi ci circonda calpestando ogni principio di umanità.
Ma la nostra vita è negli attimi lenti, nelle pause, nell’intimità, negli errori, nelle parole che non fanno rumore, nell’ubriachezza del sentire.
La primavera dell’impazienza è un pensiero, un modo per recuperare lo spazio che ci separa dall’essere osservatori, spettatori attivi della meraviglia del vivere, del semplice stare al mondo, finalmente distanti dall’ossessione di protagonismo. Non possediamo nulla, neanche noi stessi e bere della confidenza dei gesti della nostra incapacità di sopportare, è quanto ci rimane. Ubriacarsi di malessere e bellezza per prendere o perdere giudizio”, così Serena Fineschi illustra il senso del progetto ideato per Montelupo e che si sostanzia in due interventi.
Nel primo intervento da cui prende il titolo l’ideaLa primavera dell’impazienza, su di un albero a foglie verdi che si trova nel giardino della Fornace saranno applicati fiori di ceramica a forma di pop-corn, realizzati nel corso del workshop, paradigma dell’impazienza, ma anche immaginario di un futuro -in parte già presente- in cui natura e artificio si mescolano, un futuro nel quale non sapremo più distinguere il vero dal contraffatto.
Forme di impazienza è il titolo e il senso del secondo intervento che prevede la progettazione di una serie di bicchieri da cocktail in parte di ceramica (tutti di forme diverse, ovviamente), ognuno dei quali è stato realizzato attraverso i segni e le impressioni sulla materia propri dei gesti dell’impazienza e del possesso.
Venerdì 22 luglio a
partire dalle 21.30 presso la fornace del Museo (via giro delle mura,
88) si terrà un incontro con Serena Fineschi.
L’artista,
assieme al curatore della rassegna Christian Caliandro, presenterà i
risultati del laboratorio e rifletterà sul tema portante della
residenza.
Durante la serata saranno mostrate le immagini
della settimana con i partecipanti al workshop e con gli artigiani
con i quali l’artista sta elaborando le sue opere (Ceramiche d’Arte
Dolfi di Ivana Antonini e Bottega Bartoloni), e poi sarà possibile
brindare con l’impaziente, un cocktail appositamente creato
per l’occasione.
A seguire, dalle 22.30 GIN SONIC in concerto,
musica live e cocktail bar in giardino.
Sempre
venerdì, ma a partire dalle 19.30 si terrà il finissage della
mostra Blu Zaffera, una visita guidata della mostra in compagnia dei
curatori, Alessio Ferrari e Benedetta Falteri, dell’Assessore alla
Cultura del Comune di Montelupo Fiorentino, Aglaia Viviani, e degli
artisti che nel corso del progetto hanno presentato le proprie opere
ispirate al tema della Zaffera.
Il
Museo della Ceramica di Montelupo ha promosso, in occasione di
CERAMICA OFF 2022, un progetto artistico, riservato ai ceramisti,
artigiani, manifatture e artisti della Strada della Ceramica di
Montelupo Fiorentino sul tema del Blu Zaffera.
La Zaffera, il
decoro del primo quattrocento, di un punto di blu quasi nero, che
trae origine dalla stilizzazione della foglia di quercia, e che
rappresenta il primo vero passaggio verso la policromia e
l’innovazione della ceramica a Montelupo, è stata il terreno di
approfondimento per lo sviluppo delle progettualità in ambito
contemporaneo con l’utilizzo del materiale ceramico, in forma di
opere in ceramica contemporanea, performance artistiche,
installazioni video.
La mostra propone i lavori di Eugenio
Taccini, Serena Tani, Veronica Fabozzo, Carlotta Fantozzi, Paola
Staccioli, Paolo Staccioli, Giulia Cantarutti, Patrizio e Stefano
Bartoloni, Beatriz Irene Scotti e Paola Ramondini, Shilha Cintelli,
Sergio Pilastri.
Con questi
due appuntamenti si conclude il programma di residenze, laboratori ed
esposizioni organizzate nell’ambito di Céramica OFF a Montelupo nel
mese di Luglio.
A
settembre si terrà l’ultima delle tre residenze con il giovane
artista under 30, individuato con una call e il cui nominativo sarà
comunicato nel corso della serata del 22 luglio.
In
poche parole e numeri Cèramica OFF è stata:
- 1 mostra mercato con 30 espositori, 2 drink & draw guidati da Shilha Cintelli e Marco Raparelli che hanno registrato il tutto esaurito;
- 2 laboratori artistici con Elena Bellantoni e Serena Fineschi, anche essi sold out con cittadini ed artisti che hanno avuto come risultato due incontri e la produzione di opere che rimarranno nella collezione del Museo della ceramica;
- 2 mostre che hanno riscosso un ottimo consenso di pubblico: Blu Zaffera, una rilettura ad opera di un collettivo di artisti di uno dei decori tradizionali di Montelupo e Monster!
- 5 incontri serali il venerdì nel giardino del Museo dedicati alla mostra Monster!, alla mostra Blu Zaffera, alla presentazione del catalogo e del video 72 nomi – Italian Garden di Marco Bagnoli, e ai due cantieri con Elena Bellantoni e Serena Fineschi, a cura di Christian Caliandro
«È stata un’estate intensa per quanto riguarda la ceramica, in cui si è alzata l’asticella della qualità delle iniziative proposte. Fra i punti forti, da segnalare il “sold out” per quasi tutti i laboratori e le residenze; e il fatto che le mostre -nonostante il clima torrido che induceva alla fuga verso climi più miti- abbiano contato un elevato numero di visitatori. Segnale questo di un interesse crescente nei confronti dell’approccio concettuale che abbiamo scelto per le nostre attività: ai laboratori non prendono parte solo artisti o artigiani, ma gente comune che desidera cimentarsi per poche ore, o per intere giornate, con l’arte espressiva. Di contro, andrà invece, per il futuro, valutata la reintroduzione di alcune istanze più vicine alla tradizione.
Concludiamo questa edizione di Cèramica OFF con una riflessione da fare su cosa abbia un impatto positivo per la nostra ceramica, l’indotto e anche Montelupo e attuare scelte di conseguenza nei prossimi anni», afferma l’assessore alla cultura Aglaia Viviani.