Nel Museo della Ceramica troviamo diverse maioliche con lo stemma mediceo, facilmente identificabili per la presenza dello stemma con le cinque palle rosse in campo oro sormontate da una sesta arricchita dai gigli di Francia, a testimoniare i legami di sangue con la corona d’oltralpe. Tra gli oggetti “medicei” più interessanti, del primo Cinquecento, troviamo piatti con lo stemma al centro e grottesche o decori alla porcellana sull’orlo, oppure boccali con l’emblema incluso nei motivi montelupini più in voga in questo periodo, come ghirlande o rombi e ovali.

Su tutti, colpisce il bel piatto in stile „blu graffito“ dove lo stemma mediceo è coronato dalle insegne papali, chiaro riferimento a papa Leone X,  secondogenito di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini, salito al soglio pontificio nel 1513 fino alla sua morte avvenuta nel 1521. E a questo lasso di tempo appartiene certamente il nostro piatto.

A proposito di Leone X, un interessante esemplare attribuibile a bottega montelupina con marca „P“, conservato al Victoria and Albert Museum di Londra e in precedenza assegnato a Cafaggiolo, raffigura il trionfale ingresso del papa a Firenze avvenuto il 30 novembre del 1515, accolto da un articolato programma celebrativo che coinvolge la città, interamente percorsa dal corteo seguendo un itinerario simbolico e pianificato per esaltare il papa e la rinnovata egemonia medicea, oltre che enfatizzare il legame fra Firenze e Roma.

Per allestire sontuosamente l’itinerario del corteo papale fu coinvolta una folta schiera di artisti e artigiani, per curare e realizzare installazioni temporanee che declinano vari temi compositivi, ispirati al mondo del teatro, all’architettura e all’arte in generale: archi di trionfo, sculture celebrative, ornamenti delle facciate determinano una trasformazione della scena urbana che, in quella occasione, rappresenta un episodio significativo della storia urbana di Firenze. Questo evento festivo è ben conosciuto grazie alle numerose descrizioni che ne furono date da letterati e diplomatici. E‘ quindi probabile, vista la qualità dell’opera, che anche questo piatto figurato sia stato commissionato ai ceramisti montelupini nell’ambito delle celebrazioni per il potente papa mediceo.

(Red.)