E’ scomparso ieri lo scultore Giuseppe Spagnulo

E’ scomparso il 15 giugno, all’età di 80 anni, Giuseppe Spagnulo, uno dei grandi della scultura europea. Era nato nel 1936 a Grottaglie, in provincia di Taranto, uno dei centri storici della ceramica. 

La sua prima formazione avviene nel laboratorio ceramico del padre, dove s’impadronisce della tecnica del tornio. Dopo aver compiuto i primi studi presso la Scuola d’Arte della sua città, si trasferisce all’Istituto della Ceramica di Faenza, dove sino al 1958 studia con Angelo Biancini. Alla scuola, grande crogiolo di incontri internazionali, ha l’occasione di conoscere il ceramista francese Albert Diato, che riesce a risvegliare nei giovani italiani l’interesse per i materiali ad “alta temperatura”, e diventa amico di Carlo Zauli e di Nanni Valentini, con il quale condivide l’interesse materico per la terra e instaura una forte affinità poetica.

Nel 1959 si trasferisce a Milano per frequentare l’Accademia di Brera. Diventa assistente negli studi di Lucio Fontana e Arnaldo Pomodoro. Il viaggio verso nord acquista per il giovane pugliese un carattere quasi iniziatico; costituisce l’avvio del percorso “di andata” verso la ricerca della propria identità artistica, politica, umana. E a Milano è rimasto legato tutta la vita.

Attivo sino all’ultimo, Giuseppe Spagnulo ha aderito con entusiasmo al progetto Materia Prima. La ceramica dell’arte contemporanea e, sino al 30 giugno, le sue opere, realizzate appositamente per questa occasione, sono in mostra nel palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino.

Scultore assoluto – scrive Marco Tonelli, curatore della mostra, nel bel testo in catalogo – potremmo definirlo “la” scultura incarnata in un artista, per lui la terracotta è nel vero senso della parola parte della sua carne, del suo sangue, del suo DNA. Basta rovistare tra i ricordi della sua autobiografia: “Mio padre faceva orci di quattro quintali al tornio. Questi grandi orci, questi lavori immani, quasi ciclopici, rappresentano l’origine e il destino del fare. Prima di mio padre, anche mio nonno produceva orci, erano tutti maestri, e così il padre di mio nonno. Questo sembrava essere il destino e al tempo stesso la natura del rapporto della mia famiglia con quella che ora possiamo chiamare «terra»”.

Il sindaco di Montelupo Fiorentino, Paolo Masetti e il presidente della Fondazione Museo Montelupo esprimono il loro cordoglio per la scomparsa dell'artista Giuseppe Spagnulo, che ha realizzato alcune delle sue opere per l'esposizione Materia Prima, contribuendo ad accrescere il valore della manifestazione.[/fusion_text][/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]


Caccia al tesoro interattiva, armati di smartphone

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Un modo nuovo per scoprire Montelupo e la sua ceramica, grazie all’applicazione City Treasures

In occasione di Cèramica viene lanciata una divertente applicazione che permette di scoprire la produzione tipica di Montelupo e le collezioni del Museo della Ceramica.

Per iniziare la caccia al tesoro è sufficiente uno smartphone  e un’applicazione da  scaricare attraverso i QR Code disponibili al Museo, oppure collegandosi a questi link: https://goo.gl/j6XlTq (App Store) e https://goo.gl/PqnAa (Google Play Store)

La particolarità di questo progetto è integrare un gioco tradizionale, da tempo proposto anche dal Museo, con la tecnologia del riconoscimento visuale che sfrutta la fotocamera del proprio device con cui il giocatore deve inquadrare gli oggetti indicati dalla caccia al tesoro. Per rispondere alle domande della caccia, che consistono in prove di riconoscimento visuale c’è un tempo massimo.

La caccia al tesoro è stata sviluppata  da Visual Engines, start up fondata dai ricercatori del Cnr di Pisa e da Inera.

L’applicazione dedicata al Museo della Ceramica di Montelupo, prima di essere resa pubblica è stata testata e sperimentata in collaborazione con i membri del Consiglio Comunale dei Ragazzi.

 

«Siamo sempre alla ricerca di modi nuovi per promuovere il nostro territorio e, soprattutto, per far appassionare i più giovani alla ceramica e alla sua storia, scegliendo anche strumenti e modalità di comunicazione più attuali e adeguati al linguaggio delle nuove generazioni. – afferma l’assessore al turismo Cinzia Cester – Desidero ringraziare Visual Engines per averci messo a disposizione in modo gratuito questa applicazione calibrandola espressamente per un trarget giovanile»

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Lucio Perone racconta la nascita della sua opera

Lucio Perone racconta il suo incontro con Montelupo, la nascita del progetto, la scelta della location. Racconta della realizzazione della sua opera per Montelupo e della sua proficua collaborazione con Luca Vanni e Sergio Pilastri

https://www.youtube.com/watch?v=ntATD3JW-u0


Il progetto e la realizzazione dell'opera di Asdrubali

Il progetto per l'opera che sarà installata sul fiume Pesa, si ispira nei colori al blu zaffera, colore tipico usato nelle ceramiche di Montelupo. In questo video vedete all'opera Gianni Asdrubali nel momento della creazione per Materia Prima.

https://www.youtube.com/watch?v=nSPe5PrWg_w


Gianni Asdrubali racconta l'opera e l'esperienza a Montelupo

Gianni Asdrubali racconta la sua esperienza con la mestranze di Montelupo, racconta la nascita della sua opera d'arte.

https://www.youtube.com/watch?v=WijcasozpKk


Amorphe: (bioactive) di Loris Cecchini

Ceramica modellata a mano, con trattamento superficiale bioattivo permanente, in cui nano particelle agiscono sulla depurazione dell'aria circostante tramite ionizzazione.

Il lavoro dell'artista Lorsi Cecchini è un connubio fra creatività e sperimentazione sui materiali.  Lo abbiamo intervistato per scoprire qualcosa in più sull'opera che sarà collocata in piazza Centi.

Come la sua arte si approccia alla "materia prima" ceramica?

Nel mio lavoro sperimento e utilizzo da sempre una vasta gamma di materiali, dalla gomma all’acciaio, dai prodotti di nuova tecnologia agli elementi naturali, e questo è dovuto ad una mia instancabile curiosità e un costante interesse per tutti i materiali.

Il primo lavoro che ho realizzato in ceramica è stato nel 2001 ad Albissola Marina, lavorando su un’idea di decostruzione e paradosso.

Le Sculture in Città per Montelupo e il rapporto Arte e Artigianato. Come nasce la sua opera sul territorio e per il territorio?

Vivo e lavoro a Berlino da diversi anni, ma conosco bene le qualità artigianali del territorio Toscano. Realizzare un’opera in ceramica, mi permette di indagare le sue caratteristiche duttili e in particolare mi interessano le qualità innovative di un materiale come la vetroceramica. Essendoci anche la disponibilità dell’azienda Colorobbia, con cui collaboro alla realizzazione del mio lavoro, che investe in nanotecnologia e fa un’intensa ricerca per applicare nuove caratteristiche ai materiali tradizionali.

 Come la sua opera si relaziona con la storia e la tradizione di Montelupo?

L’opera si relaziona con la storia e la tradizione di Montelupo essendo prodotta in collaborazione con le aziende del territorio e con la ceramica di Montelupo.
Spero che il lavoro susciti l’interesse dei tanti operatori che lavorano in città, essenzialmente su materiali tradizionali, vista la particolare tecnica adottata nel formulare una ceramica innovativa.


Dal 2 giugno la nuova Project Room

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Nell'ambito del progetto MATERIA PRIMA giovedì 2 giugno alle ore 16.00 viene inaugurata la seconda PROJECT ROOM.

NUOVE//Residency di Nove di Bassano presenta Shibari di Morgane Tschiember, a cura di Geraldine Blais Zodo, evoluzione delle prime sperimentazioni realizzate in ceramica dall’artista francese, durante il suo periodo di residenza nel 2013.
La significazione di Shibari deriva dall’antico rituale giapponese di legatura dei corpi attraverso l’intreccio di corde, che Morgane Tschiember adotta per tradurre la fondamentale trilogia scultorea di materia, volume e spazio. Nel recupero di modelli precostituiti, come vasi e porta oggetti attinti direttamente dal catalogo della manifattura di Stylnove di Nove, l’artista dimostra il forte legame con la tradizione stabilendo un linguaggio di virtuosismi fra continuità e discontinuità, fra pieno e vuoto, fra forme e contro-forme. Categorie universali, che ospitano pensieri di antichi rituali, trattenuti dall’artista, per spiegare la complessità della materia.
Il progetto è realizzato in collaborazione con Marsèlleria di Milano www.marsèlleria.org. Si ringraziano Lorenzo e Franco Zanovello della manifattura Stylnove (Nove, VI).

Coefficiente H di Sticciano presenta Impressioni e Porta aperta bada ladri di Irene Lupi, a cura di Elena Magini, due interventi che propongono, attraverso l’uso di media diversi, una riflessione sul concetto di memoria individuale e collettiva, sulle modalità attraverso cui questa viene tramandata e restituita. L’artista, solita lavorare sulle molteplici forme di narrazione e veicolazione delle esperienze, si concentra qui sulla storia e sulle tradizioni connesse al periodo della Seconda Guerra Mondiale, secondo il punto di vista degli abitanti del luogo. Nel video Porta aperta bada ladri, alcuni anziani di Fiano e Sticciano, intervistati dall’artista, raccontano una quotidianità ormai persa, testimonianze private e aneddoti di paese, dove il piano visivo, costituito dalle prese insistite sui particolari fisiognomici dei parlanti, restituisce una sorta di commento ulteriore e poetico al registro linguistico. Parallelamente al racconto, vi è tutta una dimensione narrativa che non si affida alle parole, ma ai gesti, alle espressioni dei volti, alle posture, agli sguardi quali ulteriori canali espressivi. In Impressioni, una serie di lastre di argilla non cotta, l’artista imprime alcuni oggetti appartenenti agli abitanti della zona, in particolare strumenti per il lavoro in campagna: vecchie falci, martelli, zappe ecc. In quest’opera la “memoria” dell’oggetto - la sua presenza in negativo – va a rappresentare una simbolica evocazione, dove agli stessi oggetti e materiali viene demandata una valenza mnemonica e di testimonianza.[/fusion_text][/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]


Dal 2 giugno la nuova Project Room

Nell’ambito del progetto MATERIA PRIMA giovedì 2 giugno alle ore 16.00 viene inaugurata la seconda PROJECT ROOM.

NUOVE//Residency di Nove di Bassano presenta Shibari di Morgane Tschiember, a cura di Geraldine Blais Zodo, evoluzione delle prime sperimentazioni realizzate in ceramica dall’artista francese, durante il suo periodo di residenza nel 2013.

La significazione di Shibari deriva dall’antico rituale giapponese di legatura dei corpi attraverso l’intreccio di corde, che Morgane Tschiember adotta per tradurre la fondamentale trilogia scultorea di materia, volume e spazio. Nel recupero di modelli precostituiti, come vasi e porta oggetti attinti direttamente dal catalogo della manifattura di Stylnove di Nove, l’artista dimostra il forte legame con la tradizione stabilendo un linguaggio di virtuosismi fra continuità e discontinuità, fra pieno e vuoto, fra forme e contro-forme. Categorie universali, che ospitano pensieri di antichi rituali, trattenuti dall’artista, per spiegare la complessità della materia.
Il progetto è realizzato in collaborazione con Marsèlleria di Milano www.marsèlleria.org. Si ringraziano Lorenzo e Franco Zanovello della manifattura Stylnove (Nove, VI).

Coefficiente H di Sticciano presenta Impressioni e Porta aperta bada ladri di Irene Lupi, a cura di Elena Magini, due interventi che propongono, attraverso l’uso di media diversi, una riflessione sul concetto di memoria individuale e collettiva, sulle modalità attraverso cui questa viene tramandata e restituita.

L’artista, solita lavorare sulle molteplici forme di narrazione e veicolazione delle esperienze, si concentra qui sulla storia e sulle tradizioni connesse al periodo della Seconda Guerra Mondiale, secondo il punto di vista degli abitanti del luogo. Nel video Porta aperta bada ladri, alcuni anziani di Fiano e Sticciano, intervistati dall’artista, raccontano una quotidianità ormai persa, testimonianze private e aneddoti di paese, dove il piano visivo, costituito dalle prese insistite sui particolari fisiognomici dei parlanti, restituisce una sorta di commento ulteriore e poetico al registro linguistico. Parallelamente al racconto, vi è tutta una dimensione narrativa che non si affida alle parole, ma ai gesti, alle espressioni dei volti, alle posture, agli sguardi quali ulteriori canali espressivi. In Impressioni, una serie di lastre di argilla non cotta, l’artista imprime alcuni oggetti appartenenti agli abitanti della zona, in particolare strumenti per il lavoro in campagna: vecchie falci, martelli, zappe ecc. In quest’opera la “memoria” dell’oggetto – la sua presenza in negativo – va a rappresentare una simbolica evocazione, dove agli stessi oggetti e materiali viene demandata una valenza mnemonica e di testimonianza.


Montelupo alla Mostra dell’Artigianato

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In mostra riproduzioni dei pezzi tradizionali esposti presso il Museo, ma non mancano anche citazioni e rimandi alla produzione contemporanea

 La ceramica di Montelupo torna anche per il 2016 alla Mostra Internazionale dell’Artigianato.

Nell’ottantesima edizione della manifestazione, alla manifattura montelupina è stato dedicato uno spazio all’entrata del centrale padiglione Spadolini.

Mentre lo scorso anno nell’allestimento della palazzina Lorenese era stato dato ampio spazio alla lavorazione, per questa edizione l’attenzione è puntata sulla ceramica tradizionale, sulla storia del prodotto e sul Museo della ceramica.

I vasi  prodotti per la Farmacia storica di Santa Maria Novella, gli oggetti da tavola realizzati per le nobili casate fiorentine, i capolavori e le terrecotte monumentali: sono solo un assaggio della produzione locale esposta a Fiernze.

I visitatori potranno ammirare riproduzioni delle opere esposte presso il Museo della ceramica e anche alcuni esempi della produzione contemporanea.

Per il secondo anno consecutivo la ceramica di Montelupo viene ospitata dalla Mostra dell’Artigianato, anche per il 2016 in una posizione centrale.  La manifestazione è una delle più accreditate a livello nazionale e offre una panoramica delle eccellenze del made in Tuscany e del made in Italy.
Per noi  è quindi estremamente positivo essere stati chiamati per il secondo anno consecutivo a esporre il meglio della nostra produzione tipica. Un invito, questo, che ci dice come la nostra ceramica venga considerata un esempio dell’artigianalità e del saper fare toscano.
Ovviamente si tratta anche di un’opportunità da un punto di vista promozionale per il territorio, per il progetto Materia Prima e per Cèramica. _ Cinzia Cester, assessore alle attività poduttive

 

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Loris Cecchini al Museo del Novecento

Il Museo del NOVECENTO presenta "RICERCA E POETICA DEL RINNOVABILE: L’OPERA DI LORIS CECCHINI.

Mercoledì 20 aprile, ore 17.30

L’artista in conversazione con Marco Tonelli.

In collaborazione con la rassegna Materia Prima. La ceramica dell’arte contemporanea a Montelupo Fiorentino

Loris Cecchini è un artista dall’inesauribile sete di ricerca e sperimentazione, che pone particolare attenzione ai materiali innovativi, in particolare plastici e metallici, e ai processi di crescita, accumulo, cristallizzazione, afferenti a quei materiali. La sua indagine non si limita tuttavia alla formalizzazione di un processo inorganico, chimico o molecolare, ma si volge verso un’attualizzazione estetica, intesa come metafora di situazioni sociali, architettoniche, abitative, strutturali, organiche.

La sua capacità di indagare i processi di aggregazione della materia lo ha portato ad intuire le potenzialità formali di qualsiasi tipo di materiale, soprattutto se tecnologicamente avanzato o d’uso industriale. La sua opera può pertanto essere definita come una nuova modalità di pensare la scultura contemporanea, intesa come manipolazione formale di artifici e strutture non estetiche.

L’incontro sul lavoro e il linguaggio di Loris Cecchini, condotto dal critico d’arte Marco Tonelli, prende le mosse dal senso stesso della sua poetica per arrivare agli ultimi progetti, tra cui la realizzazione di un’opera site specific in ceramica (materia praticamente inedita per Cecchini) per la rassegna Materia Prima. La ceramica dell’arte contemporanea. L’opera, che sarà installata permanentemente nella città di Montelupo Fiorentino, ha l’ambizione di sviluppare una tecnica antica, ma ancora tecnologicamente rinnovabile, come quella della terracotta.

Loris Cecchini, nato a Milano nel 1969, vive e lavora a Berlino. Ha esposto il suo lavoro a livello internazionale, con mostre personali in prestigiosi musei tra cui il Palais de Tokio, il Musée d’Art Moderne di Saint-Etienne Métropole, il MoMA PS1 a New York, lo Shanghai Duolun MoMA di Shanghai, il Casal Solleric Museum di Palma di Maiorca, il Centro Gallego de Arte Contemporanea a Santiago de Compostela, la Kunstverein di Heidelberg, la Teseco Foundation di Pisa,  Quarter di Firenze, Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. Ha partecipato a numerose esposizioni internazionali, tra cui la 56a, la 51a  e la 49a Biennale di Venezia, la sesta e la nona Biennale di Shanghai, la 15a  e la 13a Quadriennale di Roma, la Biennale di Taiwan a Taipei, la Biennale di Valencia in Spagna, la 12a Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, il Ludwig Museum a Colonia, Palazzo Fortuny a Venezia, Macro Future a Roma. Ha realizzato numerose istallazioni site-specific, tra cui si ricordano, in particolare, le creazioni per Villa Celle a Pistoia (2012), per il cortile di Palazzo Strozzi a Firenze, per la Fondazione Boghossian di Bruxelles (2013) e per il Cleveland Clinic’s Arts & Medicine Institute negli Stati Uniti. Ha partecipato a numerose mostre collettive in tutto il mondo, presso, tra l’altro, il Ludwig Museum di Colonia, il PAC di Milano, Palazzo Fortuny a Venezia, Macro Future a Roma, MART di Rovereto, Haywart Gallery di Londra, The Garage Centre for Contemporary Culture Moscow, Palazzo delle Esposizioni di Roma, Il Musée d’Art Contemporain di Lione, il MOCA di Shanghai, la Deutsche Bank Kunsthalle di Berlino e altre ancora.

Marco Tonelli, critico d’arte, ha curato cataloghi e mostre di arte moderna e contemporanea, dedicati, tra gli altri, a Fabrizio Plessi, Bill Viola, Candida Höfer, Mimmo Paladino, Bertozzi & Casoni, Maurizio Mochetti. È stato Assessore alla Cultura del Comune di Mantova e Commissario inviti della XIV Quadriennale di Roma. Attualmente insegna Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone ed è Direttore artistico della rassegna Materia Prima presso la Fondazione Museo di Montelupo Fiorentino. Ha pubblicato presso De Luca Editori d’Arte Pino Pascali. Catalogo generale delle sculture 1964-1968 (2011); The Art Horror Picture Show. Dalla Transavanguardia alla Transfunzionalità (2011) e Francis Bacon. Le atmosfere letterarie (2014). È inoltre autore del saggio La statua impossibile. Scultura e figura nella modernità, Marinotti Edizioni (2008) e della monografia Pino Pascali: il libero gioco della scultura, Johan & Levi Editore (2010). Suoi articoli sono usciti sulle riviste Ágalma, Mozart, Art e Dossier, Terzo Occhio, FMR, Look Lateral.

 

 

La conferenza è a ingresso libero fino a esaurimento posti e non prevede l’accesso al percorso museale.[/fusion_text][/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]