Museo archeologico: ripartono le attività

Previste sia aperture ordinarie che straordinarie

Una versione estesa di Cèramica che propone mostre, incontri, workshop con gli artisti e invade diversi luoghi della città.

Le aperture ordinarie sono:

venerdì 3, ore
14-18

sabato 18, ore 9-13

VISITA GUIDATA
GRATUITA, su prenotazione. È possibile scoprire la storia del
territorio con i nostri operatori domenica 26 in due turni di visita
(alle 9 e alle 11). Per info e prenotazione 3289509814.

E ancora. Domenica 19 dalle 16 alle 18: LABORATORIO RICETTE DI BELLEZZA alla Villa romana del Vergigno, su prenotazione. Per info e prenotazione 3288324549.

Sempre a disposizione per visite guidate anche al di fuori dell'orario di apertura e per laboratori per i più piccoli.

Chiamateci per avere informazioni ai numeri 0571541547 o 3289509814.

Si ricorda che per accedere al Museo e alla Villa romana e per partecipare alle varie attività è necessario il green pass per gli over 12.

Chiamateci per avere informazioni ai numeri 0571541547 o 3289509814.


Buongiorno Ceramica

15 e 16 maggio 2021, Montelupo Fiorentino
Eventi online, visite guidate, laboratori e studi aperti: si torna a respirare aria d’arte a Montelupo, in occasione della manifestazione organizzata in tutta Italia dall’Associazione Italiana Città della Ceramica (www.buongiornoceramica.it) che coinvolge le 45 Città della Ceramica italiane.
Quello appena trascorso è stato un lungo inverno, in cui molte attività culturali sono state ferme e le porte del Museo della ceramica sono state per lungo tempo chiuse al pubblico. Le manifatture hanno continuato a lavorare come potevano e la programmazione culturale si è spostata prevalentemente on line.
Il mese di maggio ha portato con sé nuove aperture e la possibilità di organizzare iniziative ed eventi, seppur contenuti e con il doveroso rispetto delle norme igienico sanitarie e del distanziamento.
Primo importante appuntamento di questa nuova stagione è la manifestazione BUONGIORNO CERAMICA che si tiene in contemporanea nelle 45 città italiane di tradizione ceramica ed è promossa da AICC.
Particolarmente ricco il programma di questa edizione 2021 che prevede sia appuntamenti on line che off line.
A partire da giovedì 14 maggio con cadenza oraria sul canale youtube del Museo della ceramica e sulla pagina Facebook @Museomontelupo appuntamento con: "Ma cosa hai messo nel caffè? La ceramica di Montelupo si racconta attraverso i suoi protagonisti. Simone Innocenti intervista le aziende”.
In questo anno è nata e si è consolidata l’associazione Strada della Ceramica di Montelupo, oltre 30 artisti, artigiani, aziende molto diverse fra loro che si raccontano in un’intervista condotta dal giornalista Simone Innocenti.
Uno spaccato della storia, delle radici, delle motivazioni delle “vite di ceramica” del territorio, unite ai riferimenti culturali personali dei protagonisti della ceramica di Montelupo, ma anche della capacità produttiva e dell’ingegno delle aziende locali.
Immancabile, poi il “Selfie ceramico”, un classico di Buongiorno Ceramica, che invita tutti (non solo i ceramisti, ma anche il pubblico) a fotografarsi con un pezzo di ceramica e postare l’immagine sui social ufficiali nel weekend dell’evento.
La kermesse si concluderà poi on line domenica 16 maggio alle ore 19.00 con un brindisi ceramico, sempre sul canale del Museo della Ceramica.
Se la situazione sanitaria lo permetterà saranno proposte alcune iniziative in presenza.
Il Museo della Ceramica sarà aperto dalle 10 alle 19 con ingresso gratuito, saranno organizzati laboratori per bambini e saranno previste visite guidate speciali condotte dai ceramisti di Montelupo, che guideranno i visitatori alla scoperta del Museo del loro punto di vista di esperti, focalizzando l’attenzione non solo sulla storia o sulla tecnica, ma anche e soprattutto sul legame della collezione storica con il loro lavoro, sull’emozione e l’interpretazione personale.
Alcuni percorsi di visita attraverseranno la città di Montelupo per evidenziare i segni della contemporaneità lasciati dagli artisti di Materia Prima e dalle residenze artistiche prodotte dal Museo.
Ovviamente occorre prenotarsi al numero 0571/1590300 oppure via mail all’ indirizzo info@musemontelupo.it.
In Via XX Settembre, nella Galleria di Fabbrica Creativa Toscana, sarà aperta una nuova edizione del temporary shop e mostra della Strada della Ceramica.
La Ceramica sarà poi diffusa nelle vetrine del centro storico, in collaborazione con il commercianti di Montelupo.

Molte delle aziende della strada della ceramica rimarranno poi aperte per consentire ai visitatori di scoprire i segreti delle loro botteghe e dei loro atelier.
Al Museo della Ceramica e all’Ufficio Turistico sarà disponibile l’elenco delle aziende aperte e si potrà prenotarsi sul posto per la visita.
Da segnalare l’occasione speciale per visitare l’Atelier dell’artista Marco Bagnoli in un tour condotto in collaborazione con la Pro Loco Montelupo; anche in questo caso occorre prenotarsi scrivendo una mail a prolocomontelupo1@gmail.com.

Proprio in concomitanza con Buongiorno ceramica sarà riaperto l’Ufficio Turistico, che il 15 e 16 maggio sarà aperta dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00; mentre nei fine settimana successivi sarà aperto il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 13.00.

«Finalmente torniamo ad aprire la nostra città, certo con cose piccole e contingentate, ma è come se tornassimo a svegliarci dopo un lungo sonno. Abbiamo bisogno di arte e cultura; non ci sono mancate le occasioni di incontro on line, ma c’è anche la necessità di tornare a incontrarci in carne ed ossa e magari scoprire ciò che prima davamo per scontato. I nostri piccoli gioielli. Permettetemi di ringraziare le nostre aziende che nonostante tutto continuano ad essere attive e instancabili nel promuoversi e promuovere il nome di Montelupo e vorrei ringraziare Simone Innocenti, montelupino doc, che ha saputo raccontare la ceramica attraverso le sue interviste», afferma l’assessore alla cultura Aglaia Viviani.>>


Dona il 5x1000 al Museo Montelupo

Da oggi è
possibile donare il 5 x 1000 alla Fondazione Museo Montelupo Onlus per
supportare lo sviluppo culturale del Museo della Ceramica, del Museo
Archeologico e della Ceramica di Montelupo.

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le nostre attività, l’arte e la cultura del territorio di Montelupo Fiorentino,
la città della Ceramica toscana.

5×1000: come devolvere?
È semplice!
1)  Compila il modulo 730, il CU oppure il Modello Unico
2)  Firma nel riquadro “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c.1, lett. A) del D. lgs. n. 460 del 1997
3)  Indica il codice fiscale: 06271030485

Anche chi non compila la dichiarazione dei redditi, ovvero chi ha solo il modello CU fornitogli dal datore di lavoro o dall’ente erogatore della pensione, può destinare il 5xmille usando la scheda disponibile QUI.

Si tratta di una scheda unica per la scelta della destinazione dell’8, 5 e 2 per mille dell’Irpef. In ogni caso, le scelte della destinazione dell’8, 5 e 2 per mille non sono alternative tra di loro e possono pertanto essere tutte espresse.

Quest anno firma e devolvi anche tu il cinque per mille a noi e soprattutto fai passaparola tra i tuoi contatti.

Chi può donare il 5×1000?
Ogni contribuente che compila la dichiarazione dei redditi può destinare il 5×1000 delle proprie tasse a una organizzazione no profit.

Cosa devo fare esattamente affinché il mio contributo vada effettivamente alla Fondazione Museo Montelupo Onlus?
Oltre a firmare nel riquadro di pertinenza delle Onlus, bisogna specificare il codice fiscale di Fondazione Museo Montelupo Onlus (06271030485) nello spazio sotto la firma.

Qual è il termine per la consegna della dichiarazione dei redditi?
Il termine per la consegna del 730 ordinario è:

30 settembre 2021 per chi presenta il modello al proprio sostituto d’imposta.
-  30 settembre 2021 per chi presenta il modello al CAF o altro intermediario.

Il termine per la consegna del 730 precompilato è il 30 settembre 2021 direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Il termine per la consegna del modello Redditi 2021 ex UNICO è:

-   dal 2 maggio 2021 al 30 giugno 2021 se la presentazione viene effettuata in forma cartacea per il tramite di un ufficio postale.
entro il 30 novembre 2021 se la presentazione viene effettuata per via telematica, direttamente dal contribuente ovvero se viene trasmessa da un intermediario abilitato alla trasmissione dei dati.


Museo archeologico: la riapertura il 1 maggio

Sarà aperto il primo venerdì del mese dalle 14.00 alle 18.00 e il terzo sabato di ogni mese dalle 9.00 alle 13.00.

Dopo il Museo della ceramica riapre le porte anche il Museo Archeologico di Montelupo Fiorentino sabato 1 maggio. 

La struttura, gestita dalla cooperativa Ichnos rimarrà aperta tutti i primi venerdì del mese dalle 14.00 alle 18.00 e il terzo sabato del mese dalle 9.00 alle 13.00.

Saranno poi organizzati eventi e attività a tema a cui sarà possibile accedere su prenotazione. 

Il museo archeologico rappresenta un unicum sul territorio, un luogo affascinante per riscoprire le origini del territorio.

Il materiale esposto e i pezzi in deposito ammontano a circa 3.000 reperti, di diversa origine. La realizzazione del Museo Archeologico ha consentito di attribuire una fisionomia museale definita a materiali di grande importanza, frutto di oltre trent’anni di ricerche effettuate nel cuore della Toscana Settentrionale.
Il centro espositivo, per la sua storia, ha una fisionomia peculiare che lo distingue da gran parte dei musei civici della Toscana e di altre regioni italiane, in ordine alla spiccata estensione geografica e all’importante cronologia di riferimento. In esso, infatti, sono esposti resti provenienti da oltre 160 stazioni preistoriche, i reperti protostorici degli insediamenti capannicoli del Valdarno, le prime tracce del popolamento e dei centri etruschi d’altura, la colonizzazione romana e le conseguenti radicali trasformazioni impresse al territorio, la lunga transizione al Medioevo e la nascita dei nuovi insediamenti che supportarono il miracolo della Firenze rinascimentale.

Per informazioni:  +39 0571 541547 -info@museomontelupo.it


Riapertura Museo della Ceramica

Il 26 aprile riapre il Museo della Ceramica 

Per il fine settimana necessaria la prenotazione 

Il passaggio in zona gialla della Toscana permette di tornare finalmente a riaprire le porte del Museo della Ceramica. La struttura da un punto di vista organizzativo è pronta da tempo a questa eventualità, nell’attesa delle indicazioni fornite dal Governo.

Questo vuol dire che dopo lungo tempo il Museo della ceramica di Montelupo Fiorentino riaprirà le porte ai cittadini e ai visitatori, il lunedì dalle 14.00 alle 19.00 e dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 19.00.

Il numero massimo di capienza è di 10 persone per piano, per accedere, ovviamente è necessario igienizzarsi le mani e misurarsi la temperatura, come in tutti i luoghi pubblici.

Nel fine settimana è inoltre indispensabile prenotare la visita per telefono al numero 0571/1590300 oppure per mail, scrivendo all’indirizzo info@musemontelupo.it, indicando generalità e orario della visita. 

Il Museo può essere dunque riaperto e da tempo l’amministrazione comunale era pronta per accogliere i visitatori.

Tanti i progetti in cantiere nella speranza che la situazione sanitaria migliori e che sia possibile tornare a proporre iniziative di carattere culturale.

«Il Museo della ceramica è un punto di riferimento per la città e per la nostra programmazione culturale. Tante le iniziative che stiamo organizzando per i prossimi mesi a partire dalle iniziative pensate per la manifestazione nazionale BUONGIORNO CERAMICA, che di terrà a metà maggio. Abbiamo ovviamente progettato attività on line, integrandole anche con incontri con i ceramisti e visite guidate speciali al nostro Museo. L’auspicio è che la situazione sanitaria possa andare migliorando e ciò ci consenta di riappropriarci degli spazi della cultura e del confronto fra persone», afferma l'assessore alla cultura Aglaia Viviani.

Il Museo, dunque, aspetta tutti i cittadini che vogliano addentrarsi fra le sue sale e manufatti per recuperare una storia antica, ma profondamente collegata con il territorio. 

Ricordiamo che per tutti i residenti di Montelupo Firoentino l’ingresso al Museo è gratuito.


Montelupo 900

L’affermazione e il primato della “Scuola italiana” nella ceramica del
Novecento, e il ruolo da protagonista svolto da Montelupo in questo scenario,
sulla scia dei maestri ispirati alla tradizione di fine Ottocento, costituisce
una pagina fondamentale della storia artistica e di design internazionale.

Un tema affrontato da vari autori e che trova, per quanto riguarda la
produzione montelupina, una feconda stagione nel Dopoguerra. Lasciamo alle
parole di uno specialista come Emanuele Gaudenzi, storico della ceramica è
autore di numerose pubblicazioni critiche, la definizione di due importanti
esperienze novecentesche,   

Nello stile italiano «ad alcune fabbriche del territorio fiorentino va riconosciuto in tale ambito un ruolo di eccellenza. Di notevole interesse risultò infatti la gamma di stoviglie e complementi d’arredo realizzati dalla Mancioli di Montelupo e Altopascio. Celebri le linee “Rusticana” e “Beat”, oltre alla ”Collezione Medicea”, della cui progettazione si occuparono artisti e designer come Fernando Farulli, Gian Carlo Casini, Eva Zeisel, Sergio Dello Strologo, Ingrid Attenberg e, certo non ultimo, Nanni Valentini.

Altrettanto emblematica a Montelupo fu la vicenda della Guido Bitossi
& Figli, che con la direzione di Aldo Londi pervenne ai risultati più
lusinghieri. Grazie all’avvicendarsi in azienda di personaggi del calibro di
Ettore Sottsass, Saray Shermann, Remo Buti, e all’ispirato contributo dello
stesso Londi, si ebbero, fra le altre, le celebri serie “Rimini blu”,
“Etrusco”, “Uccelli”, “Fritte”, “Onorevoli”, “Componibile”. Un successo che
alla Bitossi proseguì con gli artisti del gruppo “Memphis”, fondato a Milano
nel 1981 da Ettore Sottsass, che dette il via al Nuovo design con i modelli di
Michele De Lucchi, Matteo Thun, Marco Zanini, Natale Du Pasquier e Antonella
Cimatti. A differenza dei loro predecessori, vincolati ad un serioso
funzionalismo, gli esponenti del Nuovo design – come quelli del Concept design
e del Design design – si riservarono una autonomia progettuale, un libero
divertissement all’insegna di una ritrovata “felicità espressiva”».

Da E. Gaudenzi, “La ceramica italiana del Novecento: arte, industria e design”, catalogo della mostra di Tutti i Colori, Montelupo 2019, pp 72-73.

(Red.)


Porcellana made in Montelupo

Sul finire del Quattrocento nelle botteghe ceramiche di Montelupo si
apre una nuova stagione produttiva, segnata dalla progettazione di nuove
partizioni decorative secondarie, articolate in motivi che si ripetono
armoniosamente in sequenza. Sono i tempi del ‘trust Antinori’, un contratto
stipulato nel 1490 fra l’imprenditore Francesco Antinori e 23 orciolai di
Montelupo, i quali producono per tre anni, quasi in esclusiva, a favore
dell’impresa del nobile fiorentino, secondo tipologie ceramiche, decorazioni e
prezzi stabiliti in precedenza.

E’ probabile che in questo momento vengano codificati molti dei motivi
seriali di grande successo, come il “floreale”, le “fasce”, la “penna di
pavone”, la “palmetta persiana”, ‘ovali e rombi’, sicuramente suggeriti da
altre espressioni artistiche, come la pittura su tavola e ‘a fresco’, la
tessitura, la tarsia lignea, le produzioni grafiche. Questa nuova e organizzata
produzione troverà un largo consenso in Toscana e al di fuori della regione. La
ricchezza e l’equilibrio cromatico raggiunto dagli smalti fiorentini non hanno
infatti eguali in questo periodo (1480-1540). I maestri svelano una capacità
eclettica e creativa senza precedenti, in grado, grazie alla maturata
esperienza, di rielaborare con la massima libertà e padronanza tutti gli spunti
provenienti sia dalla tradizione toscana, che dal bacino mediterraneo. Attorno
alla pittura figurativa, sempre più di qualità, si evolvono decori secondari di
forte equilibrio e raffinatezza, uniti a nuove tipologie di piatti e boccali
che spiccano sulla tavola per le ricercate tonalità.

Uno stilema molto diffuso fin dall’ultimo quarto del Quattrocento,
distribuito soprattutto sulle tese dei piatti, non solo nell’area fiorentina ma
anche in altre realtà produttive italiane, è certamente il decoro ‘alla
porcellana’, un impaginato che rivela il chiaro e diretto rimando ai manufatti
orientali di importazione sempre più richiesti dalle corti e dalle classi
sociali europee più agiate. Ai vasai di Montelupo si deve un peculiare
riadattamento del classico motivo cinese del fiore di loto impiegato nelle
porcellane della prima epoca Ming; sulle maioliche valdarnesi l’esotico fiore
assume la forma di una corolla sezionata a metà che il collezionista e studioso
Galeazzo Cora per primo definì ‘mezzaluna dentata’.

(Red.)


Contributi ricevuti da Pubbiche Amministrazioni nel 2020

Informazioni richieste dalla L. 124/2017, Articolo 1, Comma 125.
Contributi Ricevuti dalla Fondazione Museo Montelupo Onlus da Pubbliche Amministrazioni nell'esercizio 2020.

Secondo quanto previsto dalla L. 124/2017 articolo 1, comma 125, pubblichiamo il prospetto dei contributi erogati alla Fondazione Museo Montelupo Onlus nel corso del 2020.

Il prospetto di sintesi è pubblicato a questo link: L124.2017_pubblicazione 2020


Le ceramiche di Leone

Nel Museo della Ceramica troviamo diverse maioliche con lo stemma mediceo, facilmente identificabili per la presenza dello stemma con le cinque palle rosse in campo oro sormontate da una sesta arricchita dai gigli di Francia, a testimoniare i legami di sangue con la corona d’oltralpe. Tra gli oggetti “medicei” più interessanti, del primo Cinquecento, troviamo piatti con lo stemma al centro e grottesche o decori alla porcellana sull’orlo, oppure boccali con l’emblema incluso nei motivi montelupini più in voga in questo periodo, come ghirlande o rombi e ovali.

Su tutti, colpisce il bel piatto in stile
„blu graffito“ dove lo stemma mediceo è coronato dalle insegne papali, chiaro
riferimento a papa Leone X,  secondogenito
di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini, salito al soglio pontificio nel 1513
fino alla sua morte avvenuta nel 1521. E a questo lasso di tempo appartiene certamente
il nostro piatto.

A proposito di Leone X, un interessante
esemplare attribuibile a bottega montelupina con marca „P“, conservato al
Victoria and Albert Museum di Londra e in precedenza assegnato a Cafaggiolo,
raffigura il trionfale ingresso del papa a Firenze avvenuto il 30 novembre del 1515,
accolto da un articolato programma celebrativo che coinvolge la città,
interamente percorsa dal corteo seguendo un itinerario simbolico e pianificato
per esaltare il papa e la rinnovata egemonia medicea, oltre che enfatizzare il
legame fra Firenze e Roma.

Per allestire sontuosamente l’itinerario del
corteo papale fu coinvolta una folta schiera di artisti e artigiani, per curare
e realizzare installazioni temporanee che declinano vari temi compositivi,
ispirati al mondo del teatro, all’architettura e all’arte in generale: archi di
trionfo, sculture celebrative, ornamenti delle facciate determinano una
trasformazione della scena urbana che, in quella occasione, rappresenta un
episodio significativo della storia urbana di Firenze. Questo evento festivo è
ben conosciuto grazie alle numerose descrizioni che ne furono date da letterati
e diplomatici. E‘ quindi probabile, vista la qualità dell’opera, che anche
questo piatto figurato sia stato commissionato ai ceramisti montelupini
nell’ambito delle celebrazioni per il potente papa mediceo.

(Red.)


Montelupo come Pompei

Nel Museo della Ceramica è conservata una sorpresa per gli appassionati di iconografia sacra e di vecchie rappresentazioni del paesaggio. Si tratta di una targa maiolicata datata 1691, dominata dall’immagine di Maria Incoronata fra coppia di angeli e il bambino Gesù in braccio, mentre dispensa corone del rosario a due santi domenicani. Questa coppia in piedi è posta ai lati di un vero e proprio skyline della Montelupo del Seicento. Una veduta veramente unica nel suo genere, al momento la più antica rappresentazione su maiolica della città della ceramica fiorentina.

La Madonna del Rosario è quindi a protezione della comunità montelupina, raffigurata su una targa originariamente sistemata sulla Pieve di Sant’Ippolito, su una parete che affiancava la strada che dal paese risaliva la Val di Pesa. Nella straordinaria veduta di Montelupo si riconoscono alcuni capisaldi topografici, come il ponte sull’Arno, il borgo con il Castello e la Prioria di S. Lorenzo, Samminiatello distesa lungo il fiume.  

Il culto della Vergine è antico e risale all’epoca dell’istituzione dei domenicani (XIII secolo), i quali ne furono i maggiori propagatori. Alla protezione della Vergine del Rosario fu attribuita l’epocale vittoria della flotta cristiana a Lepanto sui turchi musulmani, nel 1571. A seguito di questo evento, papa Pio V istituì dal 1572 la festa del Santo Rosario, alla prima domenica di ottobre. 

La Madonna del Rosario ebbe nei secoli una vasta gamma di raffigurazioni artistiche, di solito seduta in trono con il Bambino in braccio, in atto di mostrare o dare la corona del rosario; la più conosciuta è quella in cui la corona viene data a Santa Caterina da Siena e a San Domenico di Guzman, inginocchiati ai lati del trono. Con la Controriforma, fra Cinque e Seicento, ampio respiro viene dato al culto di Maria, a protezione della famiglia e della comunità in generale. Le targhe maiolicate mostrano immagini sacre a colori che si stagliano su uno sfondo giallo brillante conforme alla sensibilità barocca, prodotti che in questi difficili decenni si immedesimano nella rinnovata fede dell’uomo, indispensabile per superare gli stenti della quotidianità e le sofferenze dovute alla perdita dei cari per via di carestie, guerre e malattie. 

E una curiosità affiora proprio dal successo iconografico dell’Incoronata presente sulla targa montelupina, accostabile a una delle più famose immagini devozionali moderne, ossia la Madonna del Rosario di Pompei, festeggiata ad ottobre da una moltitudine di fedeli. Questo culto mariano è nato nella seconda metà dell’Ottocento grazie all’opera di Bartolo Longo: il beato acquistò il dipinto della Madonna a Napoli, poi attribuito alla scuola di Luca Giordano e quindi contemporaneo alla nostra targa maiolicata, per poi affidarlo, per il primo restauro, a un valente pittore di vedute degli scavi archeologici di Pompei

Alessandro Mandolesi