Villa romana del Vergigno come esperienza per studenti stranieri
Poco fuori Firenze, in mezzo alle campagne e prima di arrivare a Montelupo Fiorentino, sorge un’antica Villa romana, la cui gestione è affidata alla Cooperativa Ichnos. In un territorio, dove se scavi trovi sempre qualcosa, questa Villa non è certo la grande scoperta del secolo, ma ha trovato un suo peculiare ruolo degno di essere raccontato.
In questa villa non solo si scava, ma si creano connessioni oltreoceano e si promuove l’opportunità di vivere un’esperienza unica.
Francesco Cini è il presidente della Cooperativa Ichnos e gli abbiamo chiesto di raccontarci cosa succede dentro la recinzione che delimita lo scavo archeologico della Villa.
Di che tipo di villa si tratta?
È una delle più vecchie strutture di età romana presente nella valle della Pesa, ha un impianto del 1 sec. A.C. ed è quindi fra le prime strutture di quest’epoca reperite in territorio etrusco. L’obiettivo dello scavo era capire se approfondendo lo scavo si sarebbero trovate tracce più antiche dell’epoca romana e quindi capire se questa struttura fosse già presente in epoca etrusca e se avesse continuato a svilupparsi in età romana. Al momento non sono emerse tracce, ma c’è ancora molto da scavare.
Quanto è grande l’area di scavo?
Tutta l’area della villa è circa 60 per 70 m (più di 4000 mq), mentre lo scavo copre una superficie totale di circa 300/400 mq.
Come è iniziata la campagna di scavo della Villa del Vergigno?
La Villa fu scoperta dal Gruppo Archeologico negli anni ’80 e di lì a poco il Museo dette avvio alle prime campagne di scavo internazionali che permisero di far emergere il corpo principale della struttura. Dopo le prime importanti campagne gli scavi furono poi ricoperti per protezione. Tra il 2005 e il 2006 è stato fatto il restauro della villa. Mentre dal 2013 portiamo avanti gli scavi grazie al progetto di field school.
Che cos’è la field school e come funziona?
È una scuola pratica di archeologia: ogni anno studenti di università americane si stabiliscono nel periodo estivo qui a Montelupo per fare esperienza di un vero scavo archeologico e di tutta la metodologia.
Quali università straniere sono coinvolte?
Wyoming University, Concordia College e Wilfrid Laurier University
Perché coinvolgere le università di oltreoceano?
Da una precedente esperienza con l’università della Florida abbiamo conosciuto e collaborato con il Dr. Clarence McKenzie Lewis, con lui collaboriamo già nell’area archeologica di Cetamura nel Comune di Gaiole in Chianti. E sempre con lui abbiamo sviluppato insieme il progetto della field school a Montelupo.
E dal 2013?
La parte più difficile è stata far ripartire lo scavo: era un progetto nuovo, non c’erano sufficienti contatti. Mentre gli studenti americani hanno bisogno di fare esperienze come questa, che però non possono fare in America perché non c’è un’offerta didattica di questo tipo. Quindi noi abbiamo semplicemente fatto incontrare una domanda con un’offerta.
Il progetto è andato progressivamente crescendo fino al terzo anno, poi a causa di alcuni problemi politici e/o finanziari (vari attentati e il valore del dollaro che scendeva) il numero di studenti si è ridotto. Ad esempio da 40 studenti nel 2015 siamo passati a 17 studenti dopo l’attentato all’aeroporto di Bruxelles. La cosa positiva è che quest’anno per la prima volta è stata coinvolta anche un’università canadese.
Cosa è emerso dallo scavo?
Si è identificato il sito dove la villa è stata smontata dopo l’abbandono in epoca romana: praticamente quando la villa non era più abitata venivano recuperati materiali da costruzione per nuove strutture (era una pratica molto diffusa).
Sono state trovate strutture artigianali all’interno del portico della villa, non si sa bene cosa producessero, ma sicuramente usavano il fuoco per produrre qualcosa.
Qual è il valore aggiunto di questo progetto?
Qui non si parla solo di una scuola di archeologia, durante la scuola si sviluppa un importante capitale sociale: per un breve periodo questi studenti stranieri diventano montelupini a tutti gli effetti. Vivono, mangiano e dormono a Montelupo. Grazie all’ospitalità del Palazzo del Capitano e dell’agriturismo Il Cavallone, si crea come una grande famiglia.
Quale è la prima reazione che questi studenti hanno quando arrivano in Italia?
Buffo a dirsi, ma la prima cosa che li colpisce è il cibo italiano e l’arte del “mangiare semplice”: sono curiosi di capire la cucina italiana e toscana e rimangono stupiti di quanto il piatto più semplice – come pomodoro e mozzarella - possa essere così gustoso.
Questa esperienza cosa lascia agli studenti?
La field school è un’esperienza che non possono fare ovunque, molti di loro vengono perché hanno vinto una borsa di studio. Il programma della nostra scuola prevede anche molto lavoro manuale, e loro amano questa parte del lavoro, lo “sporcarsi le mani” … Ci sono due persone che ogni anno tornano sempre alla field school. Una volta origliai una telefonata di una studentessa a sua mamma, le stava raccontando cosa faceva, ma una frase che le disse ancora oggi mi fa sorridere: “Mamma qui è tutto bellissimo, tutto è più vecchio di ciò che abbiamo nel nostro paese!”
E cosa invece questi studenti lasciano a Montelupo e a voi?
Questo è il sesto anno di field school, in 6 anni ci sono passati circa 120/130 studenti, sono tutte persone tra i 20 e i 25 anni che hanno fatto studi umanistici, e non solo: abbiamo avuto anche studenti di biologia e geologia che arricchiscono il nostro metodo di lavoro. Ma oltre a ciò è certo che queste persone non sarebbero mai venute proprio a Montelupo, e invece poi magari ci ritornano anche in vacanza con la propria famiglia. In generale penso che il confrontarsi con una cultura molto diversa dalla propria sia un’opportunità molto formativa.
Infine, quest’anno siamo riusciti anche ad attivare un progetto di Alternanza scuola-lavoro con il liceo Virgilio di Empoli: oltre 20 ragazzi hanno preso parte allo scavo e il riscontro è stato molto positivo: tutti erano molto soddisfatti e hanno continuato a partecipare, nonostante il periodo di alternanza fosse stato completato.
In conclusione si potrebbe davvero affermare che un progetto del genere è in grado di generare un piccolo indotto, che non è solo economico ma anche (e soprattutto) culturale e sociale!
Per chi volesse approfondire può visitare il sito e la pagina Facebook dedicati alla villa.
Hands on. Linee interrotte - laboratorio di restauro creativo
Laboratorio per bambini (età 5-11 anni)
Una parte della collezione delle opere del Museo ci presenta oggetti con elementi mancanti, rotti o incompleti. Cercheremo insieme di capire che cosa è successo e ci cimenteremo nel completare le parti mancanti con colori e materiali di recupero per dare una nuova vita giocosa ad alcune delle opere.
Costo: 2€ a bambino
Aspettando Halloween - Mi vesto da Museo
A Montelupo ci si prepara per Halloween direttamente in museo! Il 28 ottobre alle ore 16.30 parte un laboratorio per preparare il proprio costume.
Le decorazioni delle ceramiche, gli animali fantastici, i colori e le forme delle opere saranno trasformati in un vero e proprio costume di Halloween grazie a un laboratorio per bambini in 2 tappe: la creazione di una maglietta decorata a mano con tecnica mista e un trucco personalizzato del volto scelto fra una selezione di immagini di oggetti del Museo.
Età: 5-11 anni
Costo: 2€ a bambino
J.O.B.S. mette in mostra i racconti dei lavoratori
Un vaso di terracotta, storto e imperfetto, è da sempre il simbolo del lavoro di Antonella, secondo la quale la bellezza vera sta nell’imperfezione. Comincia nel 1980 come educatore penitenziario presso l’Ospedale psichiatrico giudiziario (Opg) di Montelupo Fiorentino...
Così inizia la storia di Antonella che ha vissuto le storie di altri per anni, oggi ci racconta la sua.
Mentre Thomas ci parla della sua vita, del suo percorso di crescita, sorpassando ostacoli di ogni tipo...
A 44 anni, vive a Certaldo insieme a sua moglie ed i suoi tre figli. Dal Togo si trasferisce in Italia nel 2002 per motivi di studio ma, per rallentamenti burocratici, non ottiene in tempo il visto per iscriversi all’università. Costretto sin da subito a cambiare i suoi piani, Thomas ha imparato a non darsi per vinto e reinventarsi.
E ancora Meri ci riporta nella Confezione Allegri...
Meri entra a lavorare presso la Confezione Allegri, fiore all’occhiello dell’Empolese Valdelsa, quando in tutto lo stabilimento sono solo 200 dipendenti. I ritmi di lavoro sono frenetici ma stimolanti: manichini, spilli, forbici e metro sempre fra le mani.
Questi sono solo alcuni degli incipit dei racconti che si possono ascoltare alla mostra J.O.B.S. Join Our Blended Stories. Storie di lavoratori in mostra al Palazzo Podestarile di Montelupo Fiorentino dal 6 ottobre al 16 dicembre 2018, a cura di Andrea Zanetti (in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil di Firenze). Un’esposizione dove il mondo del lavoro è raccontato direttamente dai lavoratori attraverso gli oggetti che rappresentano i loro mestieri, reinterpretati in mostra da 16 artisti contemporanei.
Manifestazione d'interesse per concessione della gestione del Museo Archeologico e dell'area archeologica del Virginio
Si cercano operatori commerciali interessati a prendere in concessione la gestione del Museo Archeologico e dell’area archeologica del Virginio
Pubblicato l’avviso pubblico per la manifestazione di interesse. La scadenza è fissata per le ore 13.00 del 17 ottobre 2018.
Una scelta innovativa, quella fatta dall’amministrazione comunale di affidare la gestione del Museo Archeologico in concessione; solitamente per questa tipologia di servizi vengono privilegiate altre modalità. Tuttavia la sperimentazione attuata negli anni passati ha dato risultati positivi e si è deciso di proseguire su questa strada anche nella prospettiva di favorire un approccio “imprenditoriale” per la gestione di questo luogo. Tanto che il bando richiede che vengano assicurati alcuni interventi di minima e premierà il progetto di gestione più interessante.
Ma andiamo per gradi.
Che cosa prevede l’avviso?
Con l’avviso in pubblicazione di vuole individuare soggetti interessati alla concessione della gestione e l’uso delle strutture collegate al Museo Archeologico e parco del Vergigno.
Si richiede al soggetto che prenderà l’immobile in concessione di adoperarsi per valorizzare questa importante struttura del territorio che nel tempo è andata connotandosi per la sua funzione “didattica” e ha rafforzato l’interscambio con il vicino Istituto Comprensivo.
Le funzioni minime richieste sono le seguenti:
- servizi di accoglienza e informazione, compresi di servizi di guida e servizi educativi e didattici relativi ad ogni categoria e utenza;
- gestione dei punti vendita delle strutture (comprendenti, in via esemplificativa e non esaustiva, cataloghi, prodotti editoriali, merchandising, prodotti tipici del territorio);
- gestione di eventuali punti ristoro da attivarsi nelle strutture suddette;
- gestione delle celebrazioni dei matrimoni presso il Museo Archeologico;
- servizi di guardaroba e di deposito, ove previsti dall’attività;
- organizzazione di mostre, eventi e attività culturali, manifestazioni e iniziative promozionali e di gestione e di spazi espositivi;
- gestione di altri eventuali servizi aggiuntivi ed eventi ;
- progettazione, attivazione e gestione operativa di servizi educativi e didattici e di attività di promozione delle strutture;
- assistenza al pubblico per convegni, seminari, mostre temporanee, manifestazioni, dibattiti ed altre iniziative culturali del Museo.
- realizzazione di progetti innovativi e di rete.
Si richiede che il concessionario si faccia carico delle manutenzioni ordinarie e straordinarie e che collabori a stretto contatto con il comune per la promozione e comunicazione delle attività organizzate.
Il comune corrisponderà annualmente 12.000 euro oltre iva a garanzia del raggiungimento da parte del gestore del pareggio economico finanziario. Tale importo è stato individuato sulla base dei risultati della gestione economica degli anni precedenti.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito del comune.
14 ottobre: famiglie al museo
14 ottobre è la F@MU – GIORNATA NAZIONALE DELLE FAMIGLIE AL MUSEO
“Piccolo ma prezioso” è il tema di questa giornata e per l'occasione il Museo propone un'attività alla ricerca di piccoli dettagli nascosti nelle opere del museo.
Cercheremo nelle sale del Museo piccoli elementi che abbelliscono le opere o creano stupore e sorpresa e insieme cercheremo di raccontare che cosa sono e perché ci hanno colpito.
Ogni ragazzo sceglierà il suo piccolo oggetto della meraviglia e lo trasformerà in un ciondolo porta fortuna.
Costo: 2 € a bambino
In collaborazione con Promocultura
Il Museo partecipa al LI Convegno internazionale della Ceramica
Il 5 e 6 ottobre a Savona si terrà il LI Convegno internazionale della Ceramica, dal tema "CERAMICA 4.0: nuove esperienze e tecnologie per la comunicazione, catalogazione e musealizzazione della ceramica".
Il museo di Montelupo partecipa con lo scopo di anticipare alcune iniziative importanti, grazie all'intervento dal titolo Prospettive tecnologiche e comunicative per il Museo della Ceramica e per il Sistema Museale di Montelupo Fiorentino.
Per Alessandro Mandolesi, nuovo direttore scientifico del Museo, insieme a Giada Cerri (progettazione allestimenti) e Elena Janniello (comunicazione), sarà l'occasione per confrontarsi con un pubblico di esperti a livello nazionale su temi molto caldi come l'utilizzo della tecnologia e la comunicazione digitale.
[ddownload id="9940"] il programma completo.
Una nuova stagione per il Museo della Ceramica di Montelupo e non solo
Presentata un’offerta didattica più ricca e variegata pensata per le scuole, ma anche per turisti e famiglie
Quattordici fra percorsi di visita e laboratori didattici: questa è l’offerta che il Museo della Ceramica fa alle scuole, ma anche a gruppi organizzati, associazioni, famiglie e turisti.
Una proposta più ricca e variegata che segna un punto di slancio ulteriore rispetto al passato.
Accanto ai percorsi tradizionali ne sono stati pensati altri più originali, come “Tutti a Tavola”, incentrato sulle abitudini alimentari del Medioevo e del Rinascimento, ovviamente partendo sempre dai servizi ceramici.
Oppure “Mago o dottore?”, un’inusuale proposta alla scoperta della figura dello speziale, colui che operava nelle farmaci storiche, sviluppate col “vivere civile“ della Firenze del Quattrocento, come la Farmacia di Santa Maria Novella o quella di San Marco, per cui le fornaci montelupine realizzavano raffinati contenitori per i medicamenti dell’epoca. O ancora “Manipolare l’argilla”, un vero e proprio mini-corso di ceramica per ragazzi e adulti guidato dalle mani sapienti un artigiano montelupino.
Non mancano neppure le visite “fuori dal museo”, alla scoperta delle bellezze del Borgo antico e delle sue opere d’arte e, soprattutto, delle attuali botteghe e aziende ceramiche.
Un programma pensato per rispondere alle tante richieste di vivere il museo in maniera diversa, con percorsi esperienziali e nello stesso tempo per attirare pubblici diversi da appassionati, studiosi e curiosi.
La ceramica, proprio in quanto materiale antichissimo, ha una storia da raccontare, attorno ad essa ruotano usi e costumi, mode, abitudini di epoche diverse.
Le nuove proposte del museo vogliono accendere i riflettori su questo aspetto, incuriosire potenziali visitatori.
Le proposte sono il frutto di un lavoro di squadra fra il personale del museo, le guide turistiche, la cooperativa Ichnos e Promocultura, attuale concessionario del museo.
Per consultare il programma didattico si può accedere alla sezione didattica oppure visionare i canali social facebook.com/MuseoMontelupo e instagram.com/montelupo_ceramic.
Un primo esempio della linea tracciata dal nuovo direttore scientifico del Museo, Alessandro Mandolesi: «Il Museo della Ceramica ha tantissime potenzialità: racconta tante storie e le persone sono affascinate dalle narrazioni. Tutto sta nel trovare il modo per renderle accessibili. L’elaborazione delle proposte didattiche è solo un piccolo tassello di un progetto più ampio, destinato a mutare funzioni e ruolo di questo polo espositivo».
Alessandro Mandolesi è divenuto direttore scientifico del Museo della Ceramica a seguito di una selezione pubblica ed è entrato ufficialmente in servizio a fine giugno.
Mandolesi arriva a Montelupo forte di una lunga esperienza di studi in ambito archeologico, museografico, di organizzazione di mostre ed eventi. È professore a contratto di Etruscologia e antichità italiche presso l’Università degli studi di Torino, collabora con il Parco Archeologico di Pompei nell’ambito della comunicazione, valorizzazione, mostre ed eventi. Vanta collaborazioni con numerosi istituti museali per la curatela di mostre e la progettazione didattica.
A proposito dell’idea che ha sugli sviluppi del Museo della ceramica e più in generale del sistema museale di Montelupo, afferma: «Va pensato un museo aperto che superi il concetto di un’unica sede, quindi un museo diffuso nella città e nel territorio, composto da testimonianze e da persone, che sappia integrare e valorizzare i luoghi della ceramica, ma anche gli spazi vissuti e il paesaggio, in primo luogo la via fluviale dell’Arno, vera leva del successo storico montelupino.
Il Museo della Ceramica, e con esso anche il Museo Archeologico, ha tantissime potenzialità: racconta storie vere, saperi tecnologici e curiosità del passato: tutto sta nel trovare la chiave giusta per aprirle al pubblico.
L’elaborazione delle proposte didattiche è solo un piccolo tassello di un progetto più articolato, destinato a mutare il ruolo di questo ricco sistema espositivo».
Per il sindaco Paolo Masetti «È una scelta che si inserisce in un percorso avviato fino dal primo anno del mandato e volto a valorizzare Montelupo come centro culturale. Al riguardo stiamo pensando alla prosecuzione di questo percorso con un’impostazione progettuale che consentirà alla nostra città di un ulteriore salto di qualità come centro di produzione e fruizione culturale ».
Montelupo Ceramic Award: scadenza prorogata al 10/10/18
Avete tempo fino al 10 ottobre 2018!
Durante Céramica 2018, qualche mese fa, abbiamo lanciato un importante premio con l'obiettivo di raccogliere nuove idee progettuali.
Montelupo Ceramic Award è un concorso internazionale per la realizzazione di un manufatto in ceramica, che include un periodo di residenza a Montelupo Fiorentino e il supporto insostituibile di artigiani di grande esperienza.
Il concorso è rivolto a singoli o gruppi (professionisti, studenti di design e di arti applicate, artisti) di ogni origine geografica e fino ai 35 anni di età. I primi tre classificati vinceranno un premio in denaro di € 4.000,00 complessivi. Il tema del Montelupo Ceramic Award 2018 è OGGETTO DEL QUOTIDIANO.
Iscriviti adesso: qui!
Cataloghi "Materia Montelupo" e "About a vase"
Durante la festa della ceramica sono stati presentati due nuovi cataloghi delle due mostre. I cataloghii approfondiscono il rapporto tra ceramica e arte contemporanea. Materia Montelupo fa parte del progetto di residenze artistiche che il Museo porta avanti da qualche anno; mentre About a vase indaga l'oggetto vaso come forma archetipica del quotidano.
Entrambi i cataloghi sono aqcuistabili presso il bookshop del Museo.
E ricordiamo a tutti che la mostra "About a vase" è ancora visitabile fino al 15 luglio.