Non è tutto oro | Variazioni contemporanee sul lustro metallico e le sue imitazioni
A cura di Benedetta Falteri e Alessio Ferrari
16 Giugno – 30 Luglio 2023
Cèramica 2023
In occasione di Cèramica 2023 (16 – 18 Giugno 2023), il Museo della Ceramica ha chiamato 19 artisti e ceramisti locali a dare una propria lettura, in chiave contemporanea, di una delle lavorazioni più particolari della ceramica tradizionale di Montelupo: il lustro metallico. I lavori prodotti sono stati infine esposti in una mostra alla Galleria Facto (Via XX Settembre, 37), con la curatela di Benedetta Falteri, Direttore della Fondazione Museo Montelupo Onlus, e Alessio Ferrari, conservatore del Museo della Ceramica.
La mostra include opere, installazioni, performance e workshop di Ivana Antonini, Patrizio Bartoloni, Stefano Bartoloni, Giulia Cantarutti, Giulia Alba Chiara Bono, Shilha Cintelli, Veronica Fabozzo, Carlotta Fantozzi, Andrea Susanne Heinisch, Sergio Pilastri, Karin Putsch – Grassi, Riccardo Rinaldi, Paola Ramondini, Paola Staccioli, Paolo Staccioli, Beatriz Irene Scotti, Eugenio Taccini, Serena Tani, Marco Ulivieri.
La mostra è visitabile fino al 30 Luglio 2023.

«È bello, ma è caro»: questo è quello che si diceva delle ceramiche moresche nei primi anni del ‘400. La decorazione a terzo fuoco, e la sua caratteristica imitazione ottenuta da uno smalto arancio intenso, presente nella produzione montelupina dalla fine del XV secolo, racchiude in sé molti significati esplorabili: la preziosità, la lucentezza, i riferimenti allo stile moresco con i suoi richiami alla cultura islamica, transitati dal Maghreb e dalla Spagna, l’arte come veicolo di contaminazione culturale che si muove per le vie del Mediterraneo.
Indubbiamente le maioliche a lustro provenienti dalle fornaci di Manises e Paterna costituivano un prodotto molto ambito sul mercato. Nell’ultimo trentennio del ‘400 le fornaci montelupine raccolsero la sfida, e così si sviluppò una produzione (testimoniata dai frammenti ritrovati negli scarichi di fornace) che imitava il lustro spagnolo, in alcuni casi riprendendone i decori, ed in altri ricreando, con mezzi propri, la “sensazione” del lustro con un arancio brillante su uno smalto bianco particolarmente lucido, in modo da avere manufatti belli e a buon mercato.
Una dinamica complessa che consente una rilettura del movimento culturale che influenza il mercato, il consumo di stile e moda, i simboli apparentemente lontani, proiettati in un consumo quotidiano più o meno consapevole, ieri come oggi.