Sante, Madonne e Arpie

A cura di Ivana Antonini

14 Novembre 2023 – 7 Gennaio 2024

La mostra Sante, Madonne e Arpie, inaugurata il 14 Novembre 2023 e visitabile fino al 7 Gennaio 2024, offre una rilettura delle collezioni storiche del Museo di Montelupo, instaurando un dialogo con le opere che già raffigurano icone femminili nelle sale del Museo della Ceramica e negli spazi della Fornace. Un femminile, però, da sempre ritratto da interpreti maschili, in tutte le sue sfumature: dal tema religioso (le Sante), all’esaltazione della bellezza (le Madonne), a figure pseudofemminili e paramitologiche (le Arpie).

In questa mostra, invece, le stesse icone vengono reinterpretate e discusse dallo sguardo delle artiste contemporanee.

Tra le artiste coinvolte nella mostra Sante, Madonne e Arpie, Cinzia Orsi che presenta il suo progetto dal titolo Ahuana o della creazione, un dialogo aperto tra la rappresentazione della donna come amazzone e la decorazione tradizionale delle maioliche montelupine; Monica Lazzerini con L’arpia sulla vite, una raffigurazione che intende coniugare la figura mostruosa e nefasta dell’arpia con i simboli della vita e della rinascita; Giulia Cantarutti che presenta, invece, Athene Noctua per riflettere sul significato labile del “femminile” reso attraverso l’immagine della civetta, l’animale notturno dagli occhi brillanti che scruta dal ramo dell’albero lo specchio interiore di ciascuno; Paola Staccioli propone Punto di vista, un autoritratto per esteso che intende indagare i lati più eterogenei dell’universo femminile; poi, Ivana Antonini espone il suo progetto Odette, che, partendo dalla donna rappresentata in pittura, la reinterpreta attraverso il volume della ceramica; e, ancora, Serena Tani con Rem, in cui la dimensione onirica, data da simboli e decori contemporanei, dialoga con la tradizione ceramica degli antichi bacili raffiguranti i desideri delle dame; Carmen Vantini, con Irrompere, reinterpreta una delle ceramiche più preziose della collezione del Museo, ossia la brocca con arpia, donando un nuovo significato a tale figura. Shilha Cintelli che espone Testa di donna, un’installazione che spoglia la donna da ogni cliché per sottolineare la potenza del suo intelletto; Valentina Batini che propone l’opera Il filo del discorso, un insieme di pagine scritte sul tema della figura femminile e la ceramica; Veronica Fabozzo propone Prendersi cura dell’anima, un dialogo fra noi e l’argilla, un’opera partecipativa sulla manipolazione dell’argilla come Madre della terra, l’origine di tutto; e ancora, Giulia Alba Chiara Bono con Protagoniste attive, un progetto per riflettere sulla donna non più come passiva figura ispiratrice, ma come protagonista dell’azione. Beatriz Irene Scotti & Paola Ramondini  mostrano le opere Ritorno della Dea e La tessitrice etrusca Valeila, una riflessione sulla figura della tessitrice presente nella collezione del Museo della Ceramica; e, infine, Carlotta Fantozzi con La luna nel pozzo, una meditazione sul ruolo del Pozzo dei Lavatoi, da cui deriva gran parte della collezione museale, e il riflesso della luna al suo interno, il simbolo del femminile da cui tutto si origina.

LE OPERE IN MOSTRA