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Fra le tante maioliche che il Museo di Montelupo conserva ed espone, vorrei cominciare il nostro viaggio da questo frammento. Si tratta di un frammento di piatto che la centro è decorato con la rappresentazione della “Temperanza” una delle quattro virtù cardinali, virtù che in questo tempo ci sembra indispensabile oltre, naturalmente, alla “pazienza”
La temperanza, intesa come la capacità di moderare, di avere una “giusta misura” viene spesso rappresentata come una giovane donna nell’atto di miscelare l’acqua calda insieme a quella fredda, proprio per ottenere una miscela gradevole.

Il frammento di piatto, si può datare stilisticamente attorno al 1470-80, proviene da un recupero nel centro storico, ed il decoro sulla fascia è del tipo a damaschino policromo, ed ha uno sviluppo non troppo comune, infatti il pittore ha realizzato una raggiera che partendo dal centro va verso il bordo del piatto, i cui raggi si sovrappongano e si alternano nei colori bruno e blu.

Le parti, vicine al bordo, lasciate libere dai raggi, sono riempite con una puntinatura ed una macchia blu che ha l’intensità della “zaffera”.
Il bordo del piatto è chiuso da una cerchiatura esterna in blu a cui se ne accosta una gialla più interna.
Nel periodo in cui il piatto è stato realizzato, si iniziava a diffondere il gioco dei tarocchi, di cui uno degli arcani maggiori è proprio la temperanza, che anche qui veniva rappresentata come una giovane donna nell’atto di miscelare insieme acqua calda e fredda. Nei tarocchi però la giovane sembra più un angelo, infatti ha quasi sempre le ali, e le due brocche con l’acqua sono sempre in basso.
Come si può vedere nei due esempi qui riportati
In uno dei mazzi più antichi pervenutoci, quello cosiddetto di Carlo VI, c’è però la figura della temperanza che sembra fare da modello alla rappresentazione del vasaio montelupino, la giovane donna ha lo stesso copricapo, e le brocca è posta in alto. Anche il tipo di brocca appare simile. Peccato che il piatto non sia stato ritrovato nella sua interezza, e non ci permetta di ammirare l’opera dello sconosciuto pittore in tutta la sua bellezza.
Carlo VI, c’è però la figura della temperanza che sembra fare da modello alla rappresentazione del vasaio montelupino, la giovane donna ha lo stesso copricapo, e le brocca è posta in alto. Anche il tipo di brocca appare simile. Peccato che il piatto non sia stato ritrovato nella sua interezza, e non ci permetta di ammirare l’opera dello sconosciuto pittore in tutta la sua bellezza.
Alessio Ferrari
