Maria de’ Medici. Alle origini del Grand Siècle 1575–2025
a cura di Samuele Lastrucci
Quest’anno ricorrono i 450 anni dalla nascita di Maria de’ Medici, figura centrale nella storia europea tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento. Figlia del Granduca di Toscana Francesco I, moglie del re di Francia Enrico IV di Borbone e madre di Luigi XIII, Maria fu protagonista di un’intensa stagione politica e culturale che contribuì a intrecciare i destini di Firenze e Parigi.
Per celebrarne la memoria, la Regione Toscana le dedica una mostra dal titolo “Maria de’ Medici. Alle origini del Grand Siècle 1575–2025”, curata da Samuele Lastrucci, direttore del Museo de’ Medici.
Il pubblico potrà visitarla gratuitamente e su prenotazione fino al 31 agosto 2025 a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della Presidenza della Regione.
« E’ una figura di spicco tra le tante dei Medici, ma che meno di altre è stata indagata, raccontata e restituita al posto che le spetta” – afferma Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana.
Questa mostra vuole restituirle il posto che le spetta, celebrando il ruolo che ebbe nella diffusione della cultura fiorentina e italiana alla corte di Francia.
Il percorso espositivo presenta documenti autografi, libri antichi, stampe, cimeli e dipinti. Tra gli elementi più suggestivi c’è la ricostruzione scenografica del teatro mediceo, dove nel 1600 si rappresentò l’“Euridice”, la prima opera lirica della storia. In mostra anche un dipinto inedito della bottega di Rubens, che lavorò per Maria durante il suo regno in Francia.
In mostra una maiolica del Museo della Ceramica
Tra le opere esposte spicca anche una preziosa ceramica di Montelupo Fiorentino, concessa in prestito eccezionalmente per l’occasione: si tratta di un mattoncino pavimentale risalente al periodo 1611–1617, raffigurante l’impresa di Enrico IV. L’immagine mostra una corona decorata con diademi e gigli, emblema della monarchia francese, che sovrasta una grande “H”, iniziale del sovrano.Sopra la lettera si legge un cartiglio con il motto “Duo protegit unus”: un chiaro riferimento alla scelta di Enrico IV di convertirsi al cattolicesimo nel 1593 – seguendo l’esempio della consorte – con l’intento di pacificare la Francia divisa dalle guerre di religione. In questo gesto si riconosce l’ambizione di unificare il potere spirituale e quello temporale sotto un’unica autorità monarchica.
Il mattoncino è probabilmente frutto di una commissione voluta da Maria de’ Medici, grande sostenitrice della cultura e dell’arte nella reggia d’Oltralpe.